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Il filosofo Platone (427 a.C. - 347 a.C.), nel suo libro Timeo, descrisse cinque poliedri regolari convessi, con i quali spiegare l'intero mondo naturale. A quattro di essi fu associato uno degli Elementi fondamentali che anticamente si pensava costituissero gli elementi di base della natura: Terra, Aria, Acqua e Fuoco. I poliedri erano: il tetraedro, associato al Fuoco, il cubo, o esaedro, associato alla Terra, l'ottaedro, associato all'Aria, l'icosaedro, associato all'Acqua. Ma abbiamo detto che i poliedri erano cinque: dell'ultimo, il dodecaedro, Platone scrisse: "Restava una quinta combinazione e il Demiurgo se ne giovò per decorare l'universo" (Timeo, XX, 55). Con la riscoperta dei classici greci, nella cultura rinascimentale questi poliedri ebbero grande fortuna: furono citati prima da Piero della Francesca nel suo "Libellus de quinque corporibus regolaribus" (Libretto sui cinque corpi regolari), poi dal matematico Luca Pacioli nel "De Divina proportione" (La Divina proporzione), dove furono rappresentati, assieme ad altre figure di solidi, da Leonardo da Vinci. Età di lettura: da 6 anni.